ore 17,00 Sigilli. L'impronta del potere
con Luisa Clotilde Gentile – Archivio di Stato di Torino
"Microcosmo di cultura": così è stato definito il sigillo, uno dei mezzi di convalidazione più importanti della documentazione medievale. Impronta in materia cedevole – per lo più cera - che identifica il suo titolare tramite un’iscrizione (legenda) e una raffigurazione simbolica, il sigillo garantisce l’autenticità dell’atto al quale è apposta. Nell'alto medioevo prerogativa dei re, dall’XI secolo il suo uso si estende dapprima ai grandi, laici od ecclesiastici (duchi, conti, vescovi…) e successivamente ai poteri minori, fino a coprire un'ampia porzione della società medievale. Proprio grazie alla sua importanza giuridica, congiunta a una lunga tradizione simbolica che risaliva all’antichità, il sigillo indica il ruolo che il suo proprietario ricopre nella società e si conferma come uno dei principali segni dell’autorità. Nel suo perimetro può accogliere le raffigurazioni simboliche le più varie, nei casi più prestigiosi affidate a orafi esperti: questi piccoli oggetti testimoniano così non solo l'affinarsi delle microtecniche, ma anche l'evoluzione di tanti ambiti della cultura e della società, dalla devozione all'arte, dall'architettura alla moda. In occasione della mostra "Carlo Magno va alla guerra" si approfondiranno gli aspetti legati all'uso e alla produzione dei sigilli nelle regioni a ridosso delle Alpi occidentali tra Due e Trecento, e alla loro "riscoperta" negli ultimi due secoli.
Luisa Clotilde Gentile è funzionario archivista presso l'Archivio di Stato di Torino. Dottore di ricerca in storia medievale presso le università di Torino e Savoia (Chambéry), si occupa di corti e aristocrazie alla fine del Medioevo in Piemonte e Savoia, e dei vari ambiti della rappresentazione rituale ed emblematica (araldica, sigillografia, cerimoniale) sino all'età contemporanea. Su questi temi ha pubblicato saggi e monografie, tra cui Riti ed emblemi. Processi di rappresentazione del potere principesco in area subalpina (XIII-XVI sec.), Torino 2008.
Ingresso libero fino a esaurimento posti
