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Anteriore al 1955
ferro e pelle
255/AR
Altezza: 45,4 cm, Lunghezza: 29,5 cm, Larghezza: 3,5 cm, Larghezza: 4 cm, Larghezza: 6 cm
Coltello multipunte da getto (kipinga)
pittore piemontese
Coltello multipunte da getto a triplice lama (kipinga)
Arma multipunta da lancio composta da un fusto centrale dal quale si diramano tre lame. La prima lama, dalla forma leggermente arrotondata, parte in prossimità dell’impugnatura. Sulla sommità del fusto centrale si estende una seconda lama di forma triangolare. In prossimità della base di quest’ultima è presente una terza lama ricurva di dimensioni maggiori. L’arma presenta un annerimento decorativo che segue la forma delle lame e delle piccole incisioni a lineette sulla seconda e sulla terza lama.

L’oggetto presenta un codolo rivestito in pelle di rettile ricucita.



Questo genere di oggetto è denominato comunemente “ferro da lancio” e possiede forme e dimensioni estremamente elaborate e variegate. Si tratta di una tipologia di arma diffusa solamente nel continente africano nell’area subsahariana che comprende il bacino del fiume Congo, il Gabon e il Sudan e che assume diversi nomi regionali a seconda della provenienze o della forma, come mambele, ngwolo e kipinga.

I ferri da lancio venivano portati a caccia o in guerra. L’arma veniva impugnata con una mano e orientata in modo che le lame fossero in asse verticale o orizzontale con il braccio. In seguito, veniva lanciata da fermi con l’obiettivo di colpire dei bersagli ad una distanza compresa tra i 20 e i 50 metri.



L’oggetto in esame può essere collegato alla produzione Zande o ad altri gruppi della stessa area di influenza culturale. Beni simili a questa kipinga potevano essere portati a caccia o in battaglia e attaccati agli scudi per poter essere lanciati agevolmente. La diffusione delle kipinga era limitata ad un ristretto gruppo di guerrieri professionisti scelti dalla classe dirigente. Nei conflitti bellici, le kipinga fungevano da indicatore visivo distinto che separava il soldato professionista dalla milizia civile. Oltre al loro utilizzo bellico, i multipunte da lancio erano sfoggiati in occasioni pubbliche, scambiati e utilizzati come moneta. Durante il periodo coloniale, queste armi vennero realizzate in gran numero per il mercato europeo con fogge e dimensioni sempre nuove per rispondere alla domanda di oggetti considerati insoliti da inserire nelle collezioni museali.



Il bene appartiene al corpus di 185 oggetti donati al Museo da Tiziano Veggia (1893-1957). Veggia lavorò come ingegnere nel Congo Belga per la Compagnie du Chemin de Fer Bas Congo-Katanga (1919-1936) e per l’Otraco (1936-1951), affiancando alla sua attività lavorativa la pratica del collezionismo. Nel maggio 1955 donò la sua collezione al Museo Civico di Torino.
Fava A.S., Africa, America, Oceania. Le collezioni etnologiche del Museo Civico di Torino. Storia delle collezioni etnologiche del Museo Civico di Torino, 1978, p. 45,
Spring, Christopher, African arms and armour, 1993,
Ballarini, R., Armi bianche dell'Africa nera, 1992,
Schmidt A. M. Westerdijk P., The Cutting Edge: West Central African 19th century throwing knives in the National Museum of Ethnology, Leiden, 2006