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Conferenze di approfondimento sulla mostra “Il castello ritrovato”

  • Attività
  • 26 Gennaio 2026 - 9 Marzo 2026
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Da gennaio a marzo 2026 quattro conferenze a ingresso gratuito approfondiscono - anche da prospettive disciplinari diverse - la storia di Palazzo Madama nel suo trasformarsi da porta romana a castello e raccontano le scelte del nuovo allestimento della Corte Medievale, che riconosce e restituisce alla comunità il ruolo e le vicende costruttive del Castello dei Principi d’Acaia nella storia della città.

Conferenze a ingresso libero fino a esaurimento posti. Non è richiesta prenotazione.

 

26 gennaio 2026 ore 17
Il castello ritrovato. Un nuovo percorso museale
Con Giovanni Carlo Federico Villa, Direttore di Palazzo Madama e curatore della mostra

Prima di essere la dimora delle Madame Reali, prima dei Savoia, prima dei preziosi interventi dell’architetto Filippo Juvarra, Palazzo Madama era un castello. Un castello con una storia millenaria, le cui origini affondano nell'età romana, quando qui sorgeva la maestosa Porta Decumana della colonia di Augusta Taurinorum. Questa storia dimenticata e misconosciuta torna a vivere nella mostra Il castello ritrovato. Palazzo Madama dall'età romana al medioevo, visitabile nella Corte Medievale di Palazzo Madama dal 20 dicembre 2025 al 23 marzo 2026. Realizzata in collaborazione con l'Università degli Studi di Bergamo, l'esposizione restituisce al pubblico l’aspetto originario di parti dell’edificio, troppo spesso identificato solo con le regine sabaude che gli diedero il nome.

Giovanni Carlo Federico Villa
Direttore di Palazzo Madama e Presidente dell’Ateneo di Scienze Lettere ed Arti di Bergamo, è docente di Storia dell’Arte Moderna e di Museologia e Museografia all'Università degli Studi di Bergamo. Già componente del Consiglio Superiore per i Beni culturali e Paesaggistici del Ministero della Cultura (2019-2022), è stato direttore onorario dei Musei Civici di Vicenza e Conservatoria Pubblici Monumenti (2015-2018). Ha curato numerosi progetti espositivi all’estero e in Italia, tra cui quelli per le Scuderie del Quirinale di Roma (2006-2013). Autore di oltre trecento pubblicazioni scientifiche e monografie, numerose sono le sue presenze divulgative relative al patrimonio artistico nazionale sui principali canali radiotelevisivi italiani e stranieri.



Lunedì 2 febbraio 2026 ore 17
Il cantiere permanente di un castello vulnerabile e adattivo
con Andrea Longhi, Politecnico di Torino 

Palazzo Madama ha un volto e un cuore medievali: se il volto è dato dalle facciate reinventate tra Otto e Novecento che tutti conosciamo, il cuore è celato nella corte medievale, nel cui palinsesto torna ora a pulsare la vita del primo Quattrocento. Le recenti indagini sulle fonti scritte e sulle fonti materiali hanno consentito di proporre nuove ipotesi interpretative sulle fasi costruttive tre-quattrocentesche, ma soprattutto hanno aiutato a capire le continue attività di manutenzione e trasformazione, che rispondono in modo adattivo alle tante vulnerabilità delle strutture (logorate dall’acqua e del gelo, dal fuoco, dai dissesti statici). Un castello, la cui identità è forse proprio nella mutevolezza?

Andrea Longhi, architetto, è professore ordinario di Storia dell’Architettura al Politecnico di Torino, Dipartimento Interateneo Scienze, Progetto e Politiche del Territorio, dove in segna Storia e critica del patrimonio territoriale. Si occupa di storia dell’architettura e dell’insediamento nel Medioevo, con attenzione ai temi dei castelli, dei centri di fondazione e dei palazzi comunali.

 

Lunedì 16 febbraio 2026 ore 17
Mobili, oggetti preziosi e tessuti nel castello medievale di Torino tra Tre e Quattrocento
con Simonetta Castronovo e Maria Paola Ruffino, Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino

Non è purtroppo sopravvissuto nulla degli arredi medievali del castello di Porta Fibellona, residenza prima dei principi d’Acaia e poi dei duchi di Savoia. Tuttavia, è possibile ricostruire la disposizione e destinazione dei vari ambienti dell’edificio e conoscere gli oggetti presenti in quelle stanze, grazie alle fonti documentarie, oggi conservate presso l’Archivio di Stato di Torino: gli inventari dei beni mobili del castello (1419, 1431 e 1498) e i Conti della Clavaria, che registravano le spese per i lavori architettonici, le manutenzioni e il giardino, ma anche i compensi ai vari artisti, artigiani e fornitori impiegati nell’edificio al servizio dei principi. I documenti, come una macchina del tempo, permettono così di immaginare la vita nel castello nel Medioevo. 

Simonetta Castronovo
Laureata in storia dell’arte medievale all’Università di Torino, ha conseguito nel 1996 il dottorato di ricerca in Storia e Critica d’arte. Ha approfondito varie tematiche legate all’arte gotica tra Piemonte e Savoia nei secoli XIII e XIV, con contributi sugli smalti e l’oreficeria, la miniatura e la pittura murale del territorio, accanto allo studio delle arti suntuarie nel Medioevo attraverso le fonti documentarie. Dall’ottobre 2000 è conservatore delle collezioni di arte decorativa di Palazzo Madama.

Maria Paola Ruffino
Laureata in storia dell’arte moderna all’Università di Torino, dal 2004 è conservatore della Fondazione Torino Musei, incaricata dapprima del Borgo Medievale, poi anche delle collezioni di tessuti ed etnografia di Palazzo Madama. Ha svolto ricerca sulla storia della produzione tessile torinese, sul costume e sui consumi legati all’immagine, all’abbigliamento e alla moda della dinastia sabauda.

 

Lunedì 9 marzo 2026 ore 17
Dai documenti d’archivio alla ricostruzione 3D: ridare vita a un castello medievale
con Paolo Buffo e Barbara Turchetta – Università degli studi di Bergamo

È possibile raccontare il castello medievale di porta Fibellona – l’attuale Palazzo Madama – facendolo rivivere attraverso una ricostruzione visuale? La sfida è stata raccolta dall’Università degli studi di Bergamo, i cui ricercatori hanno ricreato, con le tecniche della modellazione video in 3D, quattro ambienti dell’edificio: la grande corte interna, la sala “Acaia”, la cucina e la camera del principe di Piemonte. Per farlo hanno incrociato i numerosi dati provenienti dalle strutture architettoniche sopravvissute e dalla documentazione sabauda dell’Archivio di Stato di Torino: la contabilità degli ufficiali e soprattutto una serie di inventari quattrocenteschi che enumerano gli oggetti contenuti in ciascuna stanza. Il risultato coniuga il fascino della restituzione di ambienti scomparsi o profondamente trasformati con la didattica storica attraverso il linguaggio video. 

Paolo Buffo
È ricercatore di Paleografia all’Università degli studi di Bergamo. È responsabile di un progetto di digitalizzazione e valorizzazione delle fonti documentarie, archeologiche e paesaggistiche sulla storia del principato di Monaco. Ha curato mostre e iniziative di ricerca sui manoscritti medievali palinsesti e sulla ricostruzione delle loro scritture invisibili. I suoi studi riguardano vari aspetti della storia della scrittura, del libro e del documento tra medioevo e rinascimento: in particolare, ha pubblicato libri sulla documentazione di casa Savoia e della città di Aosta, sull’alfabetismo e sui registri dei mercanti medievali.

Barbara Turchetta
È professoressa ordinaria all’Università degli studi di Bergamo, presso la quale ricopre anche il ruolo di responsabile scientifica delle attività di analisi e digitalizzazione dei patrimoni testuali nell’ambito del Partenariato esteso PNRR CHANGES, Spoke 3 “Digital Libraries, Archives and Philology”. È docente di Linguistic Landscape, Linguistica migratoria e Tipologia delle lingue. I suoi studi, raccolti in numerosi articoli e monografie, toccano numerosi ambiti delle discipline linguistiche: la linguistica del contatto, l’antropologia linguistica, la linguistica applicata, la sociolinguistica del multiculturalismo e l’apprendimento di lingue seconde.