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1999 - Enrica Pagella, direttore del Museo


Già direttore del Museo Civico d'Arte di Modena, di cui ha curato il riordino e la riapertura al pubblico, è nominata durante la campagna di restauro di Palazzo Madama, alla quale apporta un mutamento nello sviluppo degli orientamenti progettuali: oltre ai temi del monumento, il Museo torna al ruolo di protagonista. Parallelamente si occupa anche del Borgo Medievale.

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1998 - Charles Dauphin, Annunciazione (circa 1659), acquisto


L'artista, allievo di Vouet, è uno dei massimi protagonisti della moderna stagione barocca a Torino. Il suo stile rispecchia il gusto di Cristina di Francia, madre di Carlo Emanulele II, e della sua corte, che aspira ad eguagliare la grandezza parigina. Fino all'acquisizione, l'esistenza del dipinto è documentata solo da un'incisione datata 1659.

Facciata Pal. Madama (quaderno 2)

1998 - Il rilievo architettonico


Viene avviata un'articolata attività, che si protrae fino al 2002, finalizzata a recuperare tutti i dati possibili per un'adeguata conoscenza dell'edificio attraverso la realizzazione di un aggiornato rilievo architettonico, attuato in stretta connessione con le ricerche a carattere storico e architettonico e le indagini stratigrafiche e strutturali. Nell'affrontare il rilievo si è cercato un metodo che potesse coniugare la pratica tradizionale con strumenti informatici innovativi, quali ad esempio i punti topografici, l'immagine fotografica rasterizzata e il sistema operativo vettoriale Cad. La documentazione è pubblicata nel volume "Palazzo Madama. Il rilievo architettonico. Progetto Palazzo Madama. Quaderno 2" a cura di Carlo Viano, Torino 2002, disponibile presso il bookshop del Museo.

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1997-98 - Il restauro dell'avancorpo juvarriano


Il progetto, realizzato sotto la direzione dell'architetto Salvatore Simonetti, interessa i grandi serramenti vetrati e le parti lapidee di cui si compone la facciata, gravemente degradate anche a causa dei materiali utilizzati in occasione di un restauro condotto negli anni settanta. Al "regio delegato" D'Andrade risale il primo intervento di reastauro della facciata e l'introduzione di approcci scientifici più attuali, con la redazione di un'accurata documentazione, utile agli interventi successivi. I lavori riguardanti gli apparati decorativi interni dell'atrio e lo Scalone sono coordinati dall'architetto Carlo Viano e firmati dagli architetti Emanuela Lavezzo e Diego Giachello. Il cantiere si svolge qualche anno più tardi, tra il 2000 e il 2001.

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1997 - Il Progetto Palazzo Madama


In seguito al documento elaborato da una Commissione esterna di esperti, nominata sotto la direzione di Daniele Jallà e della quale fanno parte Andrea Emiliani, Mauro Natale e Giovanni Romano, prende l'avvio una nuova stagione di interventi di restauro. La metodologia di lavoro mira a far convergere in un quadro unitario le ragioni dell'impiantistica, che rischiavano di compromettere la struttura storica dell'edificio e la qualità dell'allestimento nelle sale, con quelle dell'architettura e delle collezioni.

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1996, marzo - Il Tesoro della Città alla palazzina di caccia di Stupinigi


A restauri ancora in corso nel Palazzo, la mostra Il Tesoro della Città. Opere d'arte e oggetti preziosi da Palazzo Madama (31 marzo - 8 settembre), curata da Silvana Pettenati e Giovanni Romano, rappresenta una prima grande occasione di riflessione storica e critica sulle peculiarità delle collezioni e dell'edificio. E' il momento in cui si chiarisce l'esigenza di individuare nuove linee per il prosieguo dei lavori a Palazzo Madama.

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1996, giugno - Gaudenzio Ferrari, Santa Caterina d'Alessandria e santa Apollonia (1530 circa)


Il dipinto entra in Museo come acquisto. E' stato identificato, nonostante una discrepanza nelle dimensioni riportate, con quello segnalato nel 1635 nelle collezioni del duca di Savoia Carlo Emanuele I, dove è citato insieme ad un'altra tavola che raffigurava le sante Barbara e Lucia. Nello stesso inventario sono segnalate altre opere di Gaudenzio, che potrebbero costituire un polittico.

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1992 - Manifattura del Regio Parco, Brocca (metà XVII secolo)


Dono di Marco Datrino, appartiene alla fabbrica torinese, attiva dal 1646, al cui servizio operavano artisti e operai liguri sotto la direzione del genovese Giovanni Giacomo Bianchi. Caratteristico di questa manifattura è il decoro bianco e blu, con motivi di tipo calligrafico-naturalistico.

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1988 - La chiusura per gli interventi di restauro


Comincia un lungo periodo di lavori al fine di realizzare il recupero funzionale del Palazzo e di riallestire il Museo, che versava in condizioni di forte degrado.

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1987 - Davanti a Palazzo Madama si gioca al pallone elastico


Estemporanea esibizione dei campioni Seriola e Voglino, che portano questo sport centenario in piazza Castello. «Non ho quasi mai colpito con decisione la palla per paura che finisse nelle vetrate di Palazzo Madama», confessano ai cronisti.

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1986 - Giovanni Battista Brambilla, Ritratto equestre di Carlo Emanuele II duca di Savoia e di Vittorio Amedeo II principe di Piemonte (1675 circa), acquisto


Il duplice ritratto equestre raffigura i soggetti vestiti in costume antico secondo il celebre modello francese di Luigi XIV nel ritratto di Pierre Mignard, oggi a Versailles. Il Museo Civico possiede un ritratto equestre della moglie e madre dei due personaggi, Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours, probabilmente eseguito a pendant dell'opera.

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1986 - Il primo stanziamento CRT per Palazzo Madama


Prima come banca e come fondazione dal 1991 in avanti, la CRT è uno dei principali motori del recupero delle Residenze Sabaude e del rilancio del sistema museale piemontese. I lavori di restauro del Palazzo, che hanno ricevuto questo determinante sostegno, sono interamente documentati nei 'Quaderni' e nei nuovi cataloghi del Museo.

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1984 - La donazione Moretti


Appassionato di arte, di musica e di teatro, dona al Museo un piccolo dipinto con Rinaldo e Armida di Giovanni Battista Crosato, uno scrittoio neoclassico, alcuni strumenti musicali e la serie di fondali ottocenteschi provenienti dal teatro di marionette San Martiniano di Torino. Mario Moretti lascia inoltre in eredità alla Città un patrimonio miliardario a beneficio delle collezioni d’arte cittadine: grazie a queste risorse finanziarie le collezioni sono state accresciute, nell’ottica della ricomposizione del patrimonio artistico piemontese.

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1983 - Guglielmetto Fantini, Madonna in trono col Bambino, san Giovanni Battista e san Francesco d'Assisi (1435), acquisto


Grazie alla firma presente su questo trittico è stato possibile collegare ad un pittore anagraficamente riconoscibile (anche attraverso i documenti) un gruppo di opere piemontesi in precedenza riunite sotto lo pseudonimo di Maestro di San Sebastiano a Pecetto. Si è ipotizzato che l'opera fosse in origine destinata alla chiesa francescana di Santa Maria delle Grazie di Chieri.

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1982 - Torino nel Basso Medioevo: castelli, uomini, oggetti


Mostra. A Palazzo Madama il pubblico scopre questo periodo storico attraverso il materiale ceramico proveniente dagli scavi ottocenteschi del D'Andrade.

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1978 - Culture e stili tribali


Mostra. La vasta raccolta etnologica di duemiladuecento oggetti, originari dell'Africa, dell'America e dell'Oceania, frutto di una serie di preziose donazioni, torna all'attenzione del pubblico, dopo che per lungo tempo se n'era persa la memoria.

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1977 - I Cavalli di San Marco a Palazzo Madama


La celebre quadriga fa tappa a Torino, lungo un itinerario europeo che ne documenta l'opera di salvataggio. Si onora così l'opera svolta dal critico Marziano Bernardi in difesa dell'arte e come patrocinatore della pubblica sottoscrizione promossa da La Stampa, che ha consentito di riavviare più approfonditi studi sul gruppo marciano. L'evento si propone di portare all'attenzione del pubblico la metodologia degli studi per la conservazione e gli importanti contributi offerti dalle applicazioni della ricerca scientifica e dalle nuove tecnologie.

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1976 - L'acquisto delle tavole di Giacomo Jaquerio


L'Amministrazione civica di Torino acquisisce per le raccolte d'arte antica le tavole raffiguranti La vocazione di S. Pietro e La liberazione di S. Pietro, concordemente attribuite alla mano del pittore torinese.

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1973 - Maria Callas a Palazzo Madama


L’11 aprile nella Sala del Senato di Palazzo Madama il soprano Maria Callas, il tenore Giuseppe Di Stefano e il maestro Fulvio Vernizzi partecipano al convegno di studi “I vespri siciliani” di Verdi, promosso dall'Istituto di Studi Verdiani in occasione dello spettacolo che il 10 aprile inaugurò il nuovo Teatro Regio. L’allestimento dell’opera è affidato alla regia dei due celebri cantanti; direttore d’orchestra Fulvio Vernizzi (in sostituzione del maestro Gui), scenografo Aligi Sassu, coreografo Serge Lifar.

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1972 - Silvana Pettenati, direttore


Conservatore dal 1968, Palazzo Madama e il suo Museo le sono affidati alla conclusione della direzione di Mallé. La sua lettura della cultura materiale si pone in linea con il pensiero filologico tracciato a Torino da Pietro Toesca.

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1972 - Lo sfregio ad un quadro nella sala Cignaroli


Un giovane insegnante buca con un dito un quadro del Settecento custodito a Palazzo Madama. Portato in questura, si difende: "Non mi sentivo troppo bene, mi sono appoggiato". Il direttore del Museo, professor Mallé, accerta che il danno non è irreparabile.

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1970 - Bottega di Guido Durantino, Fiasca (1535), acquisto


Il servizio, di cui si conoscono altri diciannove pezzi, fu commissionato da Anne de Montmorency alla manifattura urbinate nel 1535. La fiasca presenta una ricca decorazione istoriata, con Nettuno e cavalli marini dipinti, e manici a forma di draghi alati.

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1969 - The Italian Job, il film


Dallo scalone juvarriano scendono tre colorate Mini Minors in una delle scene del film diretto da Peter Collinson e interpretato da Michael Caine.

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1968 - L'alta sartoria sfila a Palazzo Madama


In occasione del 26° Salone Internazionale dell'Abbigliamento, che si inaugura nel palazzo di Torino Esposizioni, la storica aula del Senato ospita lo spettacolo "Panorama di costume 1968", che porta alla ribalta trecento modelli femminili e maschili di alta moda, di boutique, di alta moda maglieria e di moda pronta. Il Palazzo non è nuovo alle passerelle, qui allestite anche nel 1948 e 1950.

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1968 - Pietro Francesco Guala, Il figliol prodigo (1740) - Acquisto.


All' interno della produzione del pittore, il Ritorno del figliol prodigo può essere riferito agli anni intorno al 1740 e confrontato con il Giudizio di Salomone del Museo Civico di Casale Monferrato, città dove il pittore fu molto attivo; la critica avvicina la sua produzione di questi anni alla coeva pittura di area mantovana, in particolare a Giuseppe Bazzani, e agli esempi straordinari lasciati da Rubens e Fetti.

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1968 - Giovanni Battista Crosato, Il ritrovamento di Mosè (1733?), acquisto


Il pittore, allievo del Tiepolo, viene coinvolto da Juvarra nella decorazione delle residenze sabaude, in particolare della Palazzina di caccia di Stupinigi. Il soggetto di questo dipinto è un tema ricorrente, già in passato scelto da Francesco Cairo, nel 1646, per sostenere l'immagine di Cristina di Francia (1606-1663), prima «madama reale» e sposa di Vittorio Amedeo I (1587-1637), come figura tutelare delle nuove generazioni della dinastia.

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1965 - Il discorso di Saragat da Palazzo Madama


Il Presidente inaugura il Salone dell'Automobile e sceglie Palazzo Madama, «ambiente carico di grandi memorie», per rispondere al saluto dei torinesi. Nelle cronache si riporta il suo discorso, che indica in Torino un «punto di riferimento storico, politico, economico» della nazione ed una «esemplare città» di pionieri, in un momento in cui il ristagno dell'edilizia, la crisi dei tessili, la pesante situazione di alcune industrie preoccupano la città.

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1965 - Luigi Mallé, direttore dei Musei Civici di Torino


Allievo di Lionello Venturi, succede a Vittorio Viale nella carica, che mantiene fino alle dimissioni nel 1972. Come storico dell'arte le sue preferenze sono rivolte alla pittura piemontese del Quattrocento e del Cinquecento e all'arte fiamminga. I suoi studi si pongono all'inizio di un rinnovato interesse sull'arte piemontese, che porta tra l'altro alla grande mostra del Barocco piemontese del 1963, di cui cura la sezione scultura. E' autore anche di un accurato catalogo in tre volumi del Museo.

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1964 - Le gemme del Medagliere di Torino in mostra a Palazzo Madama


Si celebra l'unione di tre insigni raccolte torinesi: quella del Museo d'Antichità, quella del Medagliere provenienti dalle collezioni di Carlo Alberto di Savoia e quella del Museo Civico. In totale, una raccolta di oltre 100.000 pezzi, risultato del lavoro più che trentennale di Vittorio Viale. Attraverso la numismatica, il pubblico si avvicina a documenti parlanti di tempi passati e, nello stesso tempo, ad eccelse opere d'arte.

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1963 - Seconda Mostra del Barocco Piemontese


L' esposizione si presenta su scala maggiore e con più approfondite indagini rispetto alla prima del 1937. Il lavoro di studio e presentazione del materiale artistico è di nuovo affidato a Vittorio Viale, l'allestimento si articola all'interno di tre monumenti che, per la struttura, la decorazione interna e l'arredamento, rappresentano una cornice originale e rara: il Palazzo Reale, la Palazzina di caccia di Stupinigi ed il Palazzo Madama, scelto per ospitare le sezioni della scenografia e dell'architettura.

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1961 - La «Carta sociale» dell'Europa


I delegati di 13 Paesi prendono parte alla solenne cerimonia ufficiata nella storica sede del Senato Subalpino. Attraverso queste norme si pensa di dare ai paesi più progrediti la garanzia che l'unificazione europea non costituisca un pericolo di regresso del loro sistema sociale ed ai paesi meno favoriti una spinta verso il miglioramento.

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1961 - Il ricevimento per Ted Kennedy


A Torino per la mostra di "Italia '61", il fratello del presidente degli Stati Uniti visita i padiglioni e a mezzogiorno è ospite d'onore al ricevimento ufficiale a Palazzo Madama, con le maggiori autorità cittadine ed il sindaco, che gli porge il saluto della città.

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1961 - La visita della regina d'Inghilterra


Nel centenario dell'unità d'Italia giunge a Torino Elisabetta II con il marito, principe Filippo. La coppia reale si affaccia al balcone centrale di Palazzo Madama per rispondere all'acclamante saluto dei torinesi. La visita prosegue poi verso i padiglioni di "Italia 61".

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1961 - La serata di gala in onore al presidente Gronchi


Mille invitati nel salone delle feste salutano l'arrivo dell'onorevole Gronchi e di donna Carla, venuti ad inaugurare "Italia 61", la grande rassegna che celebra il centenario dell'Unità nazionale. La cronaca di costume si sofferma sulle fogge sofisticate degli abiti da ricevimento: prevale il verde squillante, detto "Italia", in omaggio al centenario del Risorgimento.

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1960 - Stendhal a Palazzo Madama


Mostra organizzata dall'Associazione universitaria italo-francese con l'intento di favorire gli scambi culturali fra gli studenti dei due Paesi. La figura dello scrittore francese, innamorato dell'Italia dove trascorse molti anni della sua vita, risponde bene allo scopo. Si espongono 130 quadri di paesaggi ispirati alle sue opere, manoscritti e lettere e molti ritratti.

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1960 - Jean Bapteur, cerchia di, Crocifissione (1440-45)

Considerato lavoro di un artista catalano agli inizi del Novecento, nel 1960 viene acquistato come opera tardiva di Giacomo Jaquerio; tre anni dopo, grazie ad un confronto con l'Apocalisse dell'Escorial, si arriva al nome di Jean Bapteur, pittore presso la corte di Amedeo VIII dal 1427 al 1457.
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1960 - La donazione Della Chà


La pittura di genere e di paesaggio, tipica delle dimore signorili del '700, arricchisce le collezioni del Museo grazie al lascito dall'avvocato Ambrogio Della Chà: una trentina di dipinti di Giovanni Michele Graneri (notizie dal 1736 al 1778) allievo dell'Olivero, e diciassette paesaggi di Vittorio Amedeo Cignaroli (1730-1800).

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1960 - A Palazzo Madama a Torino conferenza stampa sulla prossima Esposizione Italia '61


Guarda il video dell'Archivio Luce

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1960 - Nel centenario del Museo arrivano Defendente e Jacquerio.


1960 - Nel centenario del Museo arrivano Defendente e Jacquerio. Nell'anno del centenario dell'istituzione a Torino del Museo Civico, Palazzo Madama riceve in dono un prezioso dipinto di Defendente Ferrari. Si tratta dell' Incoronazione della Vergine, su tavola alta quasi tre metri, offerta al museo da Werner Abegg. Le collezioni si arricchiscono inoltre di un altro capolavoro, questo acquistato dall'Amministrazione municipale: la Crocifissione su tavola della prima metà del Quattrocento, attribuita a Giacomo Jaquerio (e ora attribuita alla cercjia di Jean Bapteur).

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1959 - Claudio Francesco Beaumont , Senofonte apprende la morte del figlio (secolo XVIII), acquisto


Si tratta del bozzetto in scala ridotta per l'arazzo corrispondente nell'ambito della serie raffigurante le Storie di Ciro, tessuta tra dall'arazzeria reale di Torino e destinata alla Camera di parata della Regina nel Palazzo Reale di Torino (oggi divisa tra il Quirinale e il palazzo torinese). Il Museo Civico conserva in tutto otto modelli ad olio per questa serie, formata da dieci panni.

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1959 - Giulio Cesare Procaccini, Abramo accoglie i tre angeli (circa 1620), acquisto


L'opera è entra nelle collezioni civiche, senza alcuna traccia della vicenda precedente, con il titolo di San Pietro liberato dagli angeli, in seguito corretto con il riferimento all'episodio biblico della Genesi. Cronologicamente è da accostare alla piena maturità della Santa Cecilia e angeli della Pinacoteca di Brera, intorno al 1620.

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1958 - Un articolo esprime la preoccupazione dell'opinione pubblica per la facciata di Palazzo Madama


A due anni dalle celebrazioni per il centenario dell'Unità d'Italia, sale la preoccupazione per «il più illustre monumento architettonico della città», minacciato dall'«invecchiamento» dei suoi materiali, che rischiano di sfladarsi. Appello pubblico per un intervento di restauro.

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1958 - La rievocazione del Senato subalpino


Nell'antica sede torinese il presidente del Senato Merzagora partecipa alla cerimonia commemorativa, accolto dal sindaco Peyron, che nel discorso di benvenuto ricorda come in quella stessa sala un secolo prima sono state decise tre guerre d'indipendenza e proclamata l'Unità d'Italia.

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1958 - Arte del Gandhara in Pakistan e i suoi incontri con l'arte dell'Asia centrale


Mostra, dal 12 luglio alla fine di settembre. Allestita dall'Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente con la collaborazione del Museo Civico, offre al pubblico 260 pezzi, scelti come testimonianza di una civiltà fiorente. Sculture, stucchi, pitture su tela e seta, provengono dai musei pakistani e di Roma, Parigi, Berlino.

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1957 - Carlo Camillo Tamietti, Il miracolo di Sant'Uberto (1778), acquisto


Il gruppo in biscuit, datato e firmato, è opera del capo modellatore della manifattura di porcellane di Giovanni Vittorio Brodel, progetto industriale autorizzato dal re Vittorio Amedeo III di Savoia nel 1775, ma fallito dopo solo pochi anni.

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1957 - Macrino d'Alba, Madonna col Bambino in trono tra i santi Giacomo Maggiore e Giovanni Evangelista, Giovanni Battista e Tommaso d'Aquino, con due donatori (1495)


Il Museo acquista l'opera, che reca la firma su un cartiglio alla base del trono: “MACRINUS / FACIEBAT / 1495”. Si ignora la destinazione originaria di questa pala; si può ipotizzare una provenienza dall'ambiente vicino alla corte marchionale di Casale Monferrato, cui Macrino era legato soprattutto dopo un periodo di attività a Roma.

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1956, ottobre - La collezione donata da Alberto Rossi alla Città di Torino per la Gam


Nell'occasione delle giornate dei Musei, le opere oggetto del lascito vengono presentate alla cittadinanza con una mostra allestita presso Palazzo Madama. Giornalista e critico di letteratura e d'arte, il donatore è ricordato con parole affettuose dal direttore Viale nell'introduzione alla raccolta, dove sottolinea che "insieme con il legato Fontanesi di Giovanni Camerana, è il dono più cospicuo, più importante che sia mai pervenuto".

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1956, agosto - La collezione d'Arte Orientale donata da Mario Ponzio


"Io credo che essa, annessa ad altre raccolte d'arte di cui si onora la nostra Città, possa essere manifestazione non peritura della mia profonda gratitudine ed augurio per l'avvenire culturale di Torino". Così scrive al sindaco Amedeo Peyron il fondatore dell'Istituto di radiologia dell'Università di Torino ed appassionato collezionista di scultura antica orientale, introducendo la raccolta che, con gesto munifico, dichiara di destinare "al Museo di Palazzo Madama in Piazza Castello".

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1956 - I capolavori della Sabauda a Palazzo Madama


In attesa della fine dei lavori per la nuova Pinacoteca, cinquantaquattro delle opere più elette della Galleria Sabauda tornano nella loro "prima casa". Qui, nell'ottobre 1832, si accedeva per la prima volta alla Reale Galleria di Pittura, concessa al godimento pubblico dal re Carlo Alberto, seguendo il consiglio di Roberto d'Azeglio. Nel 1865 è trasferita al secondo piano del palazzo guariniano dell'Accademia delle Scienze.

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1955 - Repubblica Democratica del Congo, Luba-Kuba, Tamburo, Anteriore al 1938


Dono di Tiziano Veggia. In Africa il tamburo è considerato lo strumento più importante e accompagna ogni momento della vita della comunità. La funzione religiosa che riveste presso alcune popolazioni, l'impiego durante i rituali magico-religiosi lo hanno reso uno strumento sacro, da onorare e venerare: la costruzione e l'uso sono regolati da norme molto severe.

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1955 Mostra della Resistenza in Piemonte


In occasione del decimo anniversario della Liberazione, la Città di Torino e l’Istituto Storico della Resistenza organizzano a Palazzo Madama una mostra dedicata alla Resistenza in Piemonte. La mostra è di breve durata (28 maggio-19 giugno 1955), ma si rivela uno snodo cruciale nella riflessione storica e nella divulgazione del processo di liberazione nazionale al grande pubblico. Nelle sale del Primo Piano, attraverso un andamento cronologico, vengono presentati documenti originali, fotografie, manifesti, bandiere e oggetti, molti dei quali prestati dai protagonisti della lotta di liberazione, come associazioni e privati cittadini. Oltre all’esposizione di cimeli, un’intera sala è dedicata alla riflessione sulla Resistenza da parte degli artisti contemporanei, tra cui Renato Guttuso, Aldo Carpi, Giacomo Manzù, Ernesto Treccani, Emilio Vedova, Roberto Terracini e Renato Birolli.

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1955 - Orafo limosino, Riccio di pastorale (1210-1215), acquisto


Raffinato prodotto delle botteghe orafe di Limoges, in Aquitania, specializzate tra XII e XIII secolo nella produzione di arredi sacri e profani in rame e smalto champlevé, è stato rinvenuto durante una campagna di scavi presso l'abbazia cistercense di Chiusa Pesio, nella tomba di uno degli abati.

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1955 - Giovanni Michele Graneri, Veduta all'interno del Teatro Regio nella serata inaugurale (1740)


Lascito Chevalley. Il fascino del dipinto è legato soprattutto alla precisa raffigurazione dell'interno del Teatro Regio di Torino e dalla gustosa descrizione di orchestrali, attori e pubblico. La rappresentazione rigorosa delle figura e dei particolari architettonici avvicinano quest'opera, secondo la critica, ai modi di Giovanni Michele Graneri.

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1955 - La donazione Chevalley


Tra i principali sostenitori della rivalutazione dell’arte barocca piemontese, nel 1924 Giovannni Chevalley coordina il restauro del primo piano per destinarlo a sede di rappresentanza del Municipio di Torino. Oltre a due volumi di disegni di Filippo Juvarra, nel 1955 dona al Museo il dipinto con l’interno del Teatro Regio, oggi esposto nella Sala Guidobono del primo piano.

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1954 - Manifattura di Meissen, Johann J. Kaendler, Animali del Palazzo Giapponese (1735), acquisto


Rara porcellana bianca prodotta della manifattura di Meissen, fondata dall'elettore di Sassonia, Augusto II il Forte. La pasta con la quale è modellata si ottiene combinando il caolino con il feldspato, in una doppia cottura ad alta temperatura.

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1954 - La truffa d'amore del disegnatore edile


Sergio Ferrera, torinese di 33 anni alle dipendenze di una ditta che esegue lavori edili nel pressi di Caserta, si presenta alla famiglia della promessa sposa con una cartolina di Palazzo Madama: «Questo è il mio castello», dice. Giunti a Torino, padre e figlia scoprono l'inganno e lo denunciano.

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1951 - Giovanni Paolo Pannini, Veduta del Castello di Rivoli (1723)


Dono dell'Associazione Amici del Museo Civico. Il dipinto fa parte di una serie di sei tele commissionate nel 1723 e raffiguranti le facciate del castello. Nel 1781 sono portate a Palazzo Madama, ma nel 1819 ne risultano solo cinque. Il sesto dipinto, andato disperso, viene ritrovato nel 1951 sul mercato d'arte di Parigi.

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1951 - La Moda in cinque secoli di pittura


Mostra, dal 28 aprile al 30 giugno. Con circa duecento opere sono presentate la storia e gli aspetti della moda negli anni dal 1400 alla fine del 1800. L'esposizione si svolge in concomitanza con l'Esposizione internazionale dell'Arte tessile e della Moda.

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1950 - Il congresso delle materie plastiche


Si inaugura a Palazzo Madama nell'ambito della manifestazione internazionale degli "Scambi Occidente". Le autorità cittadine accolgono i numerosi congressisti, tra i quali sono presenti molti scienziati di fama mondiale nel campo della fisico-chimica. L'evento si ripete nel 1957, in occasione del VII Salone internazionale della Tecnica.

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