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di Walter Haberstumpf I marchesi di Monferrato e i Savoia per oltre tre secoli intrecciarono la loro storia con quella del vicino Levante e in particolare con l’impero bizantino e con le terre d’Oltremare. Testimonianze materiali di queste vicende sono le "exuvie", le spoglie tolte al “nemico” e portate in Piemonte: armi, vasellame, libri, bandiere, oggetti devozionali e reliquie.
di Luisa Clotilde Gentile Maria Branković, figlia dell’ultimo despota di Serbia cresciuta in esilio, fu per un decennio (1485-1495) marchesa consorte e reggente del Monferrato. In questo ruolo lasciò numerose tracce araldiche. Il suo stemma personale, oltre a rappresentare l’incontro di due culture — come adattamento occidentale di un’araldica bizantino-slava piuttosto instabile — contrassegnò oggetti prestigiosi che entrarono nella storia delle arti decorative della corte paleologa, in contesti e con funzioni diverse.
di Paolo Crivellaro Oltre ad arricchire il panorama degl’impresari e delle maestranze seriche chieresi attingendo a un gran numero di fonti, questo studio li colloca entro una cornice più ampia (Ducato di Savoia in primis) restituendone tutta la precarietà professionale. Il dato più sorprendente è la varietà dei luoghi di formazione: non solo Genova e Milano, ma anche Viterbo, Avignone, Ginevra.
di Clelia Arnaldi di Balme La mostra "Teatri e teatrini. Le arti della scena tra Sette e Ottocento nelle collezioni di Palazzo Madama" (20 giugno – 16 settembre 2024) ha reso omaggio a Mercedes Viale Ferrero nel centenario della nascita, con una selezione di circa sessanta disegni scenografici e di cinque fondali di teatrini di marionette, in parte esposti al pubblico per la prima volta.
di Giovanni Carlo Federico Villa Il tema della crisi climatica è affrontato osservando in una visione sinottica i cambiamenti millenari avvenuti lungo il percorso del fiume Po, paradigma della drammatica evoluzione che si sta verificando su scala mondiale, dove la violenza dell’azione dell’uomo sta compromettendo gli ecosistemi del pianeta.
di Simonetta Castronovo L’articolo prende in esame i cinque smal¬ti che originariamente decoravano il retro del cofano di Guala Bicchieri, recentemente acquistati da Palazzo Madama sul mercato antiquario francese. Viene indagata la loro provenienza dalla collezione di Julien Chappée (1862-1957, originario di Cogner, nei pressi di Le Mans). industriale, pittore di paesaggi e na¬ture morte.
di Anna Follo, Anna La Ferla, Claudia Leone, Cristina Negus A gennaio 2025, Palazzo Madama ha po¬tuto acquisire, grazie alla campagna di crowdfunding intitolata Ritorno a casa. Il cofano ritrova smalto, cinque smal¬ti che originariamente decoravano il retro del cofano di Guala Bicchieri. Il presente articolo intende analizzare le mo¬tivazioni e gli obiettivi che spingono un mu¬seo ad arricchire le proprie collezioni e quali strumenti si possono utilizzare per attivare un coinvolgimento dei cittadini attraverso modelli partecipativi.
di Clelia Arnaldi di Balme La recente donazione di 128 peltri da par¬te degli eredi di Attilio Bonci, studioso della storia del peltro piemontese, arric¬chisce le collezioni del museo di una raccolta di pezzi realizzati in Piemonte nel Settecento e nell’Ottocento, che spazia dagli oggetti da ta¬vola agli oggetti per la casa, dai piatti ai cande¬lieri, dalle teiere ai calamai, fino agli strumenti utilizzati per scopi attinenti alla medicina.
di Giampaolo Distefano Nelle ricche collezioni del Museo Civico d’Arte Antica di Torino si trova una rara cassetta attribuita a officine basso sassoni attive tra XII e l’inizio del XIII secolo. dalla raffinata lavorazione a giorno e dalla peculiare conformazione che evoca le grandi châsses di ambito reno-mosano e limosino.
di Orazio Lovino L’articolo propone un riesame della piccola Crocifissione n. 474/D delle collezioni di Palazzo Madama, opera negletta del pittore quattrocentesco Giovanni da Gaeta. La ricontestualizzazione del dipinto nell’arco della carriera del maestro attivo nel Regno di Napoli è arricchita dalla presentazione di altri numeri, su tavola o ad affresco, poco noti o inediti, spettanti al corpus del gaetano.
di Luca Oddone e Tiziana Caserta La monetazione dei Paleologi di Monferrato è complessa e non ancora chiarita in modo definitivo, sia per quanto riguarda il valore delle monete, sia per ciò che concerne le zecche di emissione. Il saggio presenta la scoperta di alcune emissioni monetali attribuite a Giangiacomo Paleologo, marchese di Monferrato (1418-1445) e al figlio Giovanni IV (1445-1464) e alle zecche di Trino Vercellese e Morano sul Po.
di Irene Fratta Il progetto Raccontiamoci Palazzo Madama ha rappresentato un’opportunità unica di colla¬borazione tra il museo e i CPIA di Torino, con¬tribuendo all’inclusione sociale e culturale, alla creazione di maggior sintonia e alla conoscenza reciproca anche all’interno del gruppo classe. L’integrazione della tecnologia ha offerto nuove modalità di apprendimento, facendo del digitale uno strumento di mediazione culturale.
di Alice Cimenti In margine alla mostra “Change” dedicata ai cambiamenti climatici, i servizi educativi hanno predisposto una serie di attività laboratoriali tese alla comprensione dell’ecosistema fluviale e destinate alle scuole (infanzia, primaria e secondarie), ai centri estivi e alle famiglie, seguendo le linee guida sull’edu¬cazione allo sviluppo sostenibile, l’educazione ambientale e la sensibilizzazione ai temi dell’e-cologia e del cambiamento climatico.