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La Pietà
Larghezza 111,5 cm
Profondità 3,5 cm
L'affresco giunse nelle collezioni del Museo Civico nel 1899, come dono della famiglia Sacerdote. È verosimile che il brutale distacco dell'affresco sia legato all'esigenza di immetterlo sul mercato antiquario.
Nel catalogo del Mallé del 1963 fu attribuito a pittore ligure-nizzardo dell'inizio del XVI secolo e considerato una derivazione dal trittico di Ludovico Bréa a Cimiez. E. Rossetti Brezzi (1971-1972) avvicinò il dipinto alla Pietà della navata destra di San Pietro in Avigliana. L'origine aviglianese o valsusina dell'affresco è stata confermata da G. Romano (1977) che attribuì la Pietà del Museo Civico al cosiddetto Maestro della Sant'Anna di Torino, più tardi identificato nel pittore e miniatore Antoine de Lonhy. L'attribuzione fu ripresa da C. Mossetti (1985) e R. Passoni (1987). Lo stesso Romano (1996) ha di recente rilevato la discendenza del tema iconografico dell'affresco dalla tavola di Lonhy già nella chiesa di Battagliotti presso Avigliana e oggi in Galleria Sabauda a Torino.
I confronti più fitti con le opere mature dell'artista, come la Sant'Anna del duomo torinese e i frammenti del politico per l'altare maggiore della chiesa collegiata dei SS. Pietro e Orso di Aosta accreditano la datazione piuttosto tarda generalmente proposta dagli studi.